Vini della borgogna: immagina una regione che sembra fatta apposta per il vino, un luogo dove ogni collina, ogni filare di vite e ogni manciata di terra raccontano una storia unica. Questa è la Borgogna, culla di alcuni dei vini più pregiati al mondo, dove piccoli produttori lavorano con passione e rispetto per un terroir che esige dedizione e cura. Novembre è il mese perfetto per esplorare i suoi segreti e scoprire come ogni calice riesca a catturare l’anima di una terra così speciale.
Vini della borgogna: un viaggio attraverso i secoli
La storia della Borgogna è antica, quasi mistica. Qui, tra colline ondulate, castelli medievali e piccoli villaggi, il vino non è solo una bevanda, ma un’espressione di cultura, tradizione e autenticità. Ogni vigneto è unico, ogni parcella ha una propria anima, frutto di secoli di lavoro e cura da parte di vignaioli che considerano la vite un’estensione della loro stessa vita. In Borgogna, l’arte di fare vino è tramandata di generazione in generazione, e ogni produttore è custode di un sapere antico che si respira tra i vigneti e si ritrova in ogni sorso.
La Borgogna è un laboratorio naturale di terroir, dove il clima continentale e i suoli calcarei, misti ad argilla, creano l’ambiente ideale per far prosperare vitigni nobili come il Pinot Noir e lo Chardonnay. Ogni collina, ogni piega del terreno ha qualcosa di unico da raccontare, e lo fa con eleganza, senza ostentazione.
Questa regione è composta da cinque sottozone principali, ognuna con la sua identità: dal fresco Chablis, con la sua mineralità inconfondibile, alla prestigiosa Côte d’Or, culla di alcuni dei vini più celebri al mondo, fino alla vivacità del Beaujolais, che celebra la convivialità del vino novello. Ogni zona ha il suo carattere, il suo ritmo, e soprattutto la sua capacità di esprimere il legame profondo tra l’uomo e la terra. La Borgogna è un viaggio, un’esperienza sensoriale e culturale che inizia dal bicchiere e arriva dritta al cuore.
Chablis: Il Fresco Respiro della Borgogna Settentrionale
Eleganza e purezza nelle terre calcaree del nord
Chablis è il volto fresco e minerale della Borgogna, un piccolo angolo nel nord della regione dove il suolo calcareo conferisce ai vini una mineralità e una freschezza inconfondibili. Qui regna lo Chardonnay, ma non aspettatevi i tipici vini rotondi e burrosi: lo Chardonnay di Chablis è delicato, cristallino, con note di agrumi e fiori bianchi che evocano la purezza del suo terroir. Degustare un Chablis è come passeggiare in una giornata luminosa tra le vigne, assaporando la vivacità e l’eleganza di una terra che lascia il segno.
Côte d'Or: la culla dei grandi cru
La Côte d’Or è un luogo leggendario per ogni amante del vino, dove i vigneti si susseguono come gioielli preziosi in una collana senza fine. Divisa in Côte de Nuits e Côte de Beaune, questa zona rappresenta il cuore pulsante della Borgogna vinicola. La Côte de Nuits è patria dei Pinot Noir più intensi e complessi, caratterizzati da profondità, struttura e un’incredibile capacità di invecchiamento. La Côte de Beaune, invece, è il regno dello Chardonnay e del Pinot Noir, con vini di raffinata eleganza e complessità. Ogni bottiglia proveniente dalla Côte d’Or è un pezzo di storia, un racconto che si snoda tra aromi di frutti rossi, note speziate e sentori di terra, simbolo di una regione che ha reso il vino un’opera d’arte.
Côte Chalonnaise: il tesoro nascosto
Spesso trascurata rispetto alla più celebre Côte d’Or, la Côte Chalonnaise è una perla da scoprire, una zona dove qualità e valore si incontrano. Qui, sia il Pinot Noir che lo Chardonnay danno vita a vini raffinati, con aromi di frutta matura e una piacevole nota minerale. Ma non è tutto: la Côte Chalonnaise è anche patria del Crémant de Bourgogne, uno spumante fresco e frizzante che porta con sé tutta la vivacità di questa terra. Un calice di Crémant è come un brindisi alla gioia di vivere, un invito a lasciarsi sorprendere da una Borgogna diversa e meno conosciuta.
Mâconnais: il calore del sud
Nel Mâconnais, più a sud, il paesaggio cambia: le colline sono dolci, il clima è più caldo e il sole bacia i grappoli con generosità. Qui lo Chardonnay esprime il suo lato più fruttato e solare, con vini accessibili, freschi e piacevolmente aromatici. I vini del Mâconnais sono come una carezza, con note di mela, pesca e una lieve mineralità che invita a godersi ogni sorso senza fretta. Pouilly-Fuissé, la denominazione più celebre, è sinonimo di Chardonnay ricchi e strutturati, un simbolo dell’armonia e della bellezza del Mâconnais.
Beaujolais: frutti rossi e suoli granitici
Il Beaujolais è la parte più vivace e gioiosa della Borgogna, una terra dove il Gamay regna sovrano e ogni vendemmia è una celebrazione della vita. I suoli granitici e il clima mite creano vini freschi, leggeri e fruttati, ideali per essere gustati giovani. Il Beaujolais Nouveau, con la sua uscita festosa ogni novembre, è ormai una tradizione mondiale, ma questa zona offre molto di più. I Crus del Beaujolais, come Morgon e Moulin-à-Vent, dimostrano che anche il Gamay può dare vita a vini complessi e strutturati, capaci di sorprendere e affascinare.
Vini della Borgogna: la selezione di Novembre
La selezione di novembre è un omaggio alla tradizione e all’eccellenza della Borgogna, con tre vini che incarnano il carattere e l’eleganza dei loro terroir. Dal Charmes-Chambertin Grand Cru di Maison Remoissenet Père & Fils, un Pinot Noir potente e affascinante, al complesso Côte de Nuits-Villages Vieilles Vignes di Nicolas Potel, fino all’elegante Puligny-Montrachet 1er Cru Les Champs Gains di Philippe Bouzereau, ciascuna di queste bottiglie rappresenta una diversa sfaccettatura del Pinot Noir e dello Chardonnay borgognone, offrendo un viaggio sensoriale nel cuore dei grandi cru francesi.

Charmes- Chambertin Grand Cru | Remoissenet 100% pinot noir
Questo Charmes-Chambertin è tutt’altro che discreto: è un vino ricco, generoso, capace di esprimersi con intensità e una struttura destinata a durare nel tempo. Il nome “Charmes” richiama seduzione e fascino, qualità che emergono chiaramente in questo vino dallo stile ammaliante. Il colore è un rosso rubino brillante e intenso, che anticipa un bouquet ricco di violetta, lamponi e sfumature delicate di tè e agrumi. Al palato, offre un corpo medio, con tannini setosi e un finale preciso e persistente, capace di lasciare un’impressione duratura e raffinata.
Domaine de Bellene Côte de Nuits - Villages Vieilles Vignes | Nicolas Potel 100% pinot noir
Questa appellazione si estende su due piccole parcelle di meno di 2 ettari: Les Boulardes, piantata nel 1954 su terreno argillocalcareo, e aux Montagnes, con viti risalenti al 1946 che producono uve di altissima qualità. La vendemmia è rigorosamente manuale, seguita da una fermentazione di 27 giorni senza filtrazioni. Il vino si presenta con un colore rosso intenso e luminoso. Al naso, spiccano note di piccoli frutti rossi, mentre all’assaggio rivela una struttura elegante e complessa, arricchita da sentori di ciliegia e tannini raffinati, con una persistenza lunga e avvolgente.


Puligny - Montrachet 1er Cru Les Champs Gains | Philippe Bouzereau 100% chardonnay
Cuore pulsante della produzione di vini bianchi nella Côte d’Or. Sebbene meno esteso in superficie rispetto a Meursault e Chassagne, è noto per la qualità eccezionale dei suoi suoli, che, secondo l’Università di Digione, donano finezza ed eleganza allo Chardonnay. Il vino presenta note vegetali e un tocco di resina, affinato per 12 mesi in botti di rovere. È un bianco che si presta all’invecchiamento, con un potenziale evolutivo dai 4 agli 8 anni.
Vini della Borgogna: dove ogni vino è un racconto
Concludere questo viaggio nella Borgogna è come chiudere un libro di cui ogni capitolo ha svelato una nuova sfumatura, un pezzo di storia, un’intuizione. La forza della Borgogna non sta solo nella qualità dei suoi vini, ma nella capacità di intrecciare la natura e l’ingegno umano in un equilibrio perfetto, un’alchimia che rende ogni bottiglia unica e irripetibile. Questi vini sono frammenti di un racconto più ampio, che include il lento brusio delle cantine, il ritmo delle stagioni, e il lavoro attento di chi sa che il vino è anche cultura, eredità, passione. È una tradizione che non si beve soltanto, ma si vive e si sente in ogni fibra.