Vini floreali e fruttati: i Rossi di Maggio

Vini floreali e fruttati | I Rossi di Maggio

Vini floreali e fruttati: Maggio è un mese che cattura l’essenza della primavera, celebrato con rose in fiore e fragole fresche. Questo contesto primaverile ci invita inevitabilmente a selezionare vini che rispecchino freschezza e vivacità della stagione, rossi – corposi, floreali e fruttati, scelte ideali per accompagnare questo periodo dell’anno.

I vini floreali e fruttati sono categorie che rispecchiano la ricchezza aromatica che un vino può offrire, derivante direttamente dalle caratteristiche innate dell’uva e influenzate da fattori come il terroir, il clima e le tecniche di vinificazione. Entrambe le categorie di vini sono apprezzate per la loro capacità di evocare, rispettivamente, la freschezza dei frutti e la delicatezza dei fiori.

Vini Floreali, simbolo di Primavera

Il detto “fiori bianchi e gialli nei vini bianchi; fiori rossi e viola nei vini rossi” si riflette molto bene nella composizione aromatica dei vini, dove i profumi floreali tendono a corrispondere visivamente ai colori tipici dei fiori associati ai diversi tipi di vino. Questa distinzione cromatica e aromatica non solo arricchisce l’esperienza sensoriale del vino, ma offre anche un’utile linea guida per associare e descrivere i profumi.

I vini floreali sono noti per le loro distinte note olfattive che evocano una varietà di fiori. Questi aromi floreali provengono da composti aromatici naturali presenti nell’uva e possono essere accentuati attraverso specifiche tecniche di vinificazione. I profumi floreali nei vini non sono risultato di un contatto diretto con i fiori, ma piuttosto di un’espressione del terroir e delle caratteristiche varietali dell’uva, influenzate anche dal clima e dalla lavorazione in cantina.

Le caratteristiche dei Vini Floreali

  1. Profilo Aromatico: I vini floreali offrono un bouquet ricco di aromi che possono includere una vasta gamma di fiori, come rose, viole, gelsomini, fiori di tiglio, e molti altri. Questi profumi possono variare da delicati a intensi, a seconda del tipo di uva e delle tecniche di vinificazione utilizzate.
  2. Gusto: Anche se il gusto di un vino floreale può non essere direttamente floreale, i profumi percepiti al naso possono influenzare la percezione complessiva del gusto, aggiungendo strati di freschezza e complessità. I vini floreali tendono a essere eleganti e armoniosi, con una buona acidità che bilancia l’intensità dei profumi.
  3. Corpo: Generalmente, i vini floreali variano da leggeri a mediamente corposi. La presenza di note floreali è spesso associata a vini più leggeri e freschi, ma ci sono eccezioni, come alcuni vini bianchi aromatici più corposi che esibiscono intensi aromi floreali.
  4. Persistenza aromatica: I vini floreali sono spesso apprezzati per la loro lunga persistenza aromatica, che lascia una sensazione piacevole e raffinata al palato.
…nei vini bianchi

I vini bianchi sono spesso caratterizzati da profumi di fiori bianchi e gialli che complementano la loro freschezza e il loro carattere fruttato. Questi fiori possono includere:

  • Gelsomino: Questo fiore aggiunge note intensamente aromatiche e un po’ dolci, tipiche di vini aromatici come il Moscato e alcuni Gewürztraminer.
  • Camomilla: Con il suo profumo delicato e calmante, la camomilla è spesso percepita in vini come la Chamomile, un vino bianco che può offrire una sottile complessità.
  • Acacia: I fiori di acacia conferiscono un aroma fresco e leggermente dolce, comune in vini come il Chardonnay e il Viognier.
…e nei Vini Rossi

Per quanto riguarda i vini rossi, i profumi di fiori rossi e viola sono frequenti e contribuiscono significativamente al profilo aromatico complessivo:

  • Rosa: Le note di rosa sono particolarmente evidenti in vini rossi delicati come il Pinot Nero e lo Schiava, dove aggiungono una dimensione sofisticata e sottile al naso.
  • Viola: Le violette sono distintive in vitigni come la Syrah e il Malbec, dove i loro aromi profondi e leggermente polverosi si combinano magnificamente con la frutta scura, dando luogo a vini di grande struttura e profondità.

Questi profumi floreali nei vini rossi non solo ne elevano l’aroma, ma spesso si traducono in una maggiore complessità al palato, rendendo il vino più intrigante e memorabile.

Vini Fruttati: Caratteristiche e Profili di Frutta

I vini fruttati rappresentano una delle categorie più affascinanti e accessibili del mondo vinicolo, distinti per la loro vivace espressività aromatica che rispecchia la freschezza e la varietà della frutta. Amati per la loro capacità di catturare l’essenza della frutta al suo apice di maturazione, trasportano direttamente nei calici le sensazioni olfattive di bacche, frutti di bosco, frutta tropicale e a polpa bianca.

Caratteristiche dei vini fruttati
  1. Profilo Aromatico I vini fruttati sono noti per i loro intensi aromi che possono evocare frutta fresca o matura. Questi profumi possono includere frutti di bosco (come fragole, lamponi e mirtilli), frutta a guscio nero (come prugne e more), agrumi (come limone e arancia), o frutta esotica e a polpa bianca (come mango, pesca, e pera). L’intensità e la specificità del profilo fruttato dipendono dal tipo di uva, dalle condizioni climatiche in cui è cresciuta e dalle tecniche di vinificazione.
  2. Gusto: Il gusto di un vino fruttato è spesso una diretta continuazione dei suoi aromi. I vini fruttati non sono necessariamente dolci; molti di essi sono secchi ma conservano una ricca espressività di frutta nel gusto. La percezione di dolcezza può essere accentuata dalla maturità della frutta utilizzata e dall’alcol presente nel vino.
  3. Corpo:  I vini fruttati possono variare notevolmente in termini di corpo. Alcuni, come molti vini bianchi fruttati o rosati, sono leggeri e freschi, mentre altri, come certi vini rossi fruttati fatti con uve come Shiraz o Merlot, possono essere più corposi e ricchi.
  4. Persistenza Aromatica: I vini fruttati spesso presentano una lunga persistenza aromatica, che lascia un’impressione duratura di freschezza fruttata sul palato. Questa caratteristica rende i vini fruttati particolarmente memorabili e gratificanti.

La capacità di un vino di evocare specifici aromi di frutta è una delle sue caratteristiche più affascinanti e piacevoli. Questi aromi sono influenzati da vari fattori, inclusi il vitigno, il terroir, il clima e le tecniche di vinificazione. Qui di seguito, esploreremo alcuni dei tipi di frutta più comunemente riconoscibili nei vini:

Frutta a Bacca Rossa I vini che presentano note di frutta a bacca rossa spesso evocano sensazioni di fragole, ciliegie, lamponi, e ribes rosso. Questi aromi sono tipici di vini rossi giovani e freschi come il Pinot Noir, il Gamay e alcuni tipi di rosati. Questi frutti contribuiscono a un profilo aromatico vivace e giovanile.

Frutta a Bacca Nera Frutti come mirtilli, more, prugne e ribes nero sono comuni nei vini rossi più corposi e strutturati. Varietà come Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah spesso esibiscono queste intense note fruttate che possono essere accompagnate da una certa dolcezza percettiva e tannini più marcati.

Frutta a Polpa Bianca Mela, pera, e pesca sono tipici degli aromi dei vini bianchi. Il Chardonnay, per esempio, può variare da sapori di mela verde e pera nei climi più freschi, a pesca e melone nei climi più caldi. Altri vitigni come il Pinot Grigio e il Sauvignon Blanc spesso presentano una gamma simile di aromi fruttati.

Agrumi Note di limone, lime, arancia e pompelmo sono comuni in molti vini bianchi, in particolare in quelli provenienti da regioni fresche. Il Sauvignon Blanc, ad esempio, è rinomato per il suo vibrante profilo di agrumi che può essere accompagnato da una rinfrescante acidità.

Frutti tropicali come ananas, mango e papaya arricchiscono alcuni vini bianchi aromatici, tipicamente il Gewürztraminer e i Riesling di climi caldi. Questi frutti portano esoticità e un’invitante dolcezza percettiva. Il litchi, particolarmente associato al Gewürztraminer, offre un’intensa aromaticità che distingue questi vini.

Frutta secca come uva passa e fichi sono spesso presenti in vini dolci o fortificati, come Porto e Sherry. Questi frutti secchi sono indicativi dell’appassimento delle uve, una tecnica che concentra gli zuccheri e intensifica i sapori. Questi aromi aggiungono profondità e ricchezza, rendendo i vini particolarmente adatti all’invecchiamento.

Vini Floreali e Fruttati: la nostra selezione

Molti vini presentano una combinazione di note fruttate e floreali, offrendo un’esperienza olfattiva e gustativa ricca e stratificata. Questa la nostra selezione per il mese di Maggio:

Vini floreali e fruttati | I Rossi di Maggio

Le Caviste | Château de Chénas Beaujolais
Coeur de Granit

100% gamay

La cuvée “Cœur de Granit” è emblematica della regione, coltivata su terreni prevalentemente granitici che conferiscono al vino caratteristiche uniche. Prodotta esclusivamente con uve Gamay, questa cuvée subisce una macerazione semi-carbonica e un affinamento in vasche di acciaio inox, risultando in un vino dal colore rubino intenso. Al naso si presenta concentrato ed elegante, con un perfetto equilibrio di aromi fruttati e floreali. Al palato, si distingue per tannini fini e sapori croccanti di frutti rossi, rendendolo un esemplare rappresentativo dell’eccellenza del Beaujolais.

Corte Aleardi | Valpolicella DOC Classico

60% corvina | 20% corvinone | 20% rondinella

Le uve per questo vino provengono dai vigneti situati sulle colline di Bure Alto e Gargagnago, dove raggiungono una maturazione fenolica completa. La fermentazione è spontanea, utilizzando solo lieviti autoctoni, e segue una macerazione di 8-10 giorni con una maturazione di 8 mesi in acciaio. Questo processo enfatizza i profumi intensi di ciliegia matura e frutti di bosco freschi. Al palato, il vino si rivela fresco e piacevolmente divertente.

Vini floreali e fruttati | I Rossi di Maggio
Vini floreali e fruttati | I Rossi di Maggio

Ayunta | Nerello Mascalese Rosso IGT

100% nerello mascalese

Le uve vengono raccolte non appena raggiungono il livello zuccherino ottimale. Segue una pigia-diraspatura e una breve macerazione, prima di essere travasate in vasche di acciaio. In parallelo, una piccola parte di grappoli interi viene macerata a parte in un ambiente saturo di anidride carbonica, per poi essere assemblata al resto del mosto, arricchendone il carattere fruttato. Dopo la fermentazione, il vino matura in contenitori di cemento per almeno sei mesi, risultando in un assaggio succoso, elegante e fresco, con una nota sapida sul finale.

Scopri i profumi di primavera…

I vini floreali e fruttati rappresentano due delle più affascinanti espressioni del vino, offrendo un’ampia gamma di profumi e sapori che possono variare considerevolmente a seconda delle condizioni di crescita dell’uva e delle scelte enologiche.

Questi vini non solo deliziano il palato, ma stimolano anche l’olfatto, elevando l’esperienza di degustazione a un livello superiore di piacere e apprezzamento sensoriale. Sono ideali per chi cerca vini con un marcato carattere varietale e una forte impronta aromatica.

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Vini aromatici: la primavera dei sapori

Vini aromatici: la primavera dei sapori

Vini aromatici: quale miglior soggetto per inaugurare la nuova stagione? La primavera risveglia i sensi, dipingendo la natura di colori vivaci e saturando l’aria di profumi inebrianti. In questo periodo dell’anno, la tavola si arricchisce di sapori freschi e genuini, e cosa c’è di meglio che accompagnare questi momenti con un calice di vino aromatico?

Questi vini, con le loro note olfattive distintive e seducenti, sono i protagonisti indiscussi di abbinamenti gastronomici primaverili. Cosa dire per esempio di prelibatezze di stagione come gli asparagi, che con la loro texture croccante e il sapore delicato diventano compagni ideali.

Cosa Sono i Vini Aromatici?

I vini aromatici rappresentano una categoria speciale nel vasto universo enologico. Caratterizzati da un’intensità olfattiva notevole, derivano il loro nome proprio dalla ricchezza aromatica che li distingue. Questi vini possono essere ottenuti sia da uve aromatiche, come Moscato, Traminer, e Malvasia, le cui caratteristiche genetiche conferiscono al vino note floreali, fruttate, speziate, e talvolta esotiche, sia attraverso tecniche di vinificazione particolari che ne esaltano il profilo aromatico.

Le tipologie spaziano dai dolci e amabili, perfetti per il dessert e le occasioni speciali, ai secchi e freschi, ideali per l’aperitivo o per accompagnare piatti leggeri. Questa varietà permette di esplorare un’ampia gamma di esperienze sensoriali, trovando sempre il vino giusto per ogni occasione.

A cosa si deve l'aroma dei vini?

L’aroma dei vini è il risultato di un complesso intreccio di fattori, che inizia già nel vigneto e si conclude con la vinificazione. Le uve, a seconda della varietà e del terroir in cui crescono, accumulano una serie di composti aromatici. Questi possono essere terpeni, esteri, aldeidi, e molti altri, ognuno dei quali contribuisce con note olfattive specifiche, come quelle floreali, fruttate, erbacee o speziate. Durante la vinificazione, le tecniche utilizzate – dalla fermentazione alla maturazione in barrique – possono alterare, esaltare o aggiungere nuove dimensioni aromatiche al vino. 

L’aroma di un vino deriva principalmente da tre fonti: gli aromi primari, legati alla varietà di uva; gli aromi secondari, generati dai processi fermentativi; e gli aromi terziari, sviluppati con l’invecchiamento.

Aromi Primari

Questi sono intrinseci alla varietà di uva utilizzata e sono influenzati dalle condizioni ambientali in cui l’uva matura, come il clima, il suolo e le pratiche viticole. Per esempio, le uve Muscat possono avere note floreali intensamente aromatiche, mentre le uve Sauvignon Blanc sono spesso associate a toni erbacei o di frutta a polpa bianca. Questi composti aromatici, come i terpeni e i tioli, sono presenti naturalmente nell’acino di uva e sono responsabili delle prime impressioni olfattive del vino.

Aromi Secondari

Questi si formano durante la fermentazione alcolica e malolattica. I lieviti e i batteri lattici trasformano lo zucchero dell’uva in alcol etilico e anidride carbonica, producendo al tempo stesso un’ampia gamma di composti, come gli esteri e gli alcoli superiori, che aggiungono complessità all’aroma del vino. Per esempio, gli esteri possono contribuire con note fruttate e floreali, mentre certi alcoli superiori possono aggiungere sfumature di mela verde o banana. Le tecniche di vinificazione, come la scelta dei lieviti o la temperatura di fermentazione, giocano un ruolo cruciale nel modulare questi aromi.

Aromi Terziari

Sviluppati durante l’invecchiamento in bottiglia o in barrique, questi aromi sono il risultato di reazioni chimiche complesse, come l’ossidazione e l’idrolisi. Il legno delle barriques, ad esempio, può aggiungere note tostate, di vaniglia o di spezie al vino, a seconda del tipo di legno e del grado di tostatura. Con il passare del tempo, i vini evolvono sviluppando aromi più complessi e sottili, come quelli di frutta secca, tabacco, cuoio o sotto bosco, che arricchiscono ulteriormente il bouquet.

Abbinamenti primaverili

La primavera è il momento ideale per riscoprire il piacere degli abbinamenti tra cibo e vino. Gli asparagi, verdure primaverili per eccellenza, con il loro gusto unico e la consistenza croccante, offrono infinite possibilità in cucina, dagli antipasti ai primi piatti. La loro nota leggermente amarognola richiede vini che possano equilibrare questa caratteristica senza sovrastarla. 

Non solo asparagi, la primavera porta in tavola un’infinità di verdure e piatti leggeri. Pensiamo a insalate primaverili, piatti a base di pesce, e frutti di mare, che trovano nei profili aromatici dei vini bianchi la risposta ideale per abbinamenti sorprendenti e armoniosi.

La nostra selezione

FRANK MILLET | SANCERRE BLANC
100% SAUVIGNON

Un’incantevole tonalità oro brillante, impreziosita da delicati riflessi paglierini, che svela l’eleganza e la finezza di questo vino. Al naso, si rivela con un carattere vigoroso e al contempo raffinato, un vero e proprio specchio del terreno di origine. Sentori floreali e fruttati si mescolano in bocca  in un’esplosione di frutta, con una spiccata vena acida ed una struttura piena. Con una densità di circa 6500 ceppi per ettaro, questo nettare viene magistralmente elaborato attraverso processi di vinificazione e maturazione in acciaio, garantendo la preservazione della sua freschezza e del suo profilo aromatico distintivo.

VALTER SIRK | SAUVIGNON
Vigneto Njiva, Zamurava.
Anno impianto 1990, 1995.

Frutto di un’innovativa tecnica di coltivazione che prevede un sistema di allevamento unilaterale capovolto: il metodo Guyot unilaterale. La vinificazione si distingue per l’utilizzo di tre diversi cloni di uva, sottoposti a criomacerazione e vinificati separatamente, prima di essere sapientemente assemblati. Questo processo si avvale di uve particolarmente mature e di una tecnica di macrofiltrazione, garantendo una qualità eccezionale. Dopo 15 mesi dalla vendemmia, il vino viene imbottigliato e lasciato affinare per ulteriori 2 mesi in bottiglia, raggiungendo un equilibrio perfetto tra eleganza e forza espressiva. Caratterizzato da una vivace freschezza e da una pronunciata mineralità è ideale per accompagnare piatti primaverili.

LONA ESTER | MÜLLER THURGAU
100%
MÜLLER THURGAU

Creato nel 1883 da Hermann Müller, questo incrocio di varietà bianche unisce il Riesling renano e il Chasselas, portando alla vita un vino distintivo. La fermentazione avviene in serbatoi di acciaio inox, con un attento controllo della temperatura, per preservarne l’integrità aromatica. Visivamente, il vino si distingue per il suo colore giallo paglierino, illuminato da delicati riflessi verdolini. Al palato si rivela fruttato e piacevolmente aromatico, tessendo insieme note di salvia, pesca e mela golden in un insieme armonioso. Al gusto si presenta secco, con una piacevole sapidità e una freschezza vivace, bilanciata da un sottile filo di acidità che ne esalta la bevibilità e la complessità.

La Primavera sboccia nel bicchiere

Mentre la natura si risveglia, lasciamoci ispirare da questi vini deliziosi e dalla maestria dei loro produttori, perfetti compagni per esplorare nuovi abbinamenti gastronomici o per godere di momenti di pura gioia sensoriale. 

Dal giardino delle varietà uvali alla maestria della vinificazione, i vini aromatici continuano a catturare l’immaginazione e il palato di intenditori e neofiti, promettendo esperienze sempre nuove e affascinanti nel mondo dell’enogastronomia.

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Vini dolci: per un 2024 all’insegna della dolcezza!

Vini dolci: per un 2024 all’insegna della dolcezza!

Vini dolci: il nostro modo di iniziare il 2024 con dolcezza! Gennaio, spesso definito “il mese più triste dell’anno”, merita di essere addolcito con qualcosa di speciale: il mese della ripartenza è un foglio bianco ricco di opportunità, ma spesso accompagnato da una nota di malinconia post-festiva.

Ecco quindi il tema di questa nostra selezione per addolcire l’inizio dell’anno: l’avvolgente mondo dei vini dolci. In questo articolo, ci addentreremo nella dolcezza di questi nettari, esplorando cosa rende un vino “dolce” e come questa delizia enologica può trasformare Gennaio in un viaggio di piacere e scoperta.

Gennaio: perchè tutta questa malinconia?

L’idea che Gennaio sia il mese più triste dell’anno spesso è associata al cosiddetto “Blue Monday” – che quest’anno ricorre Lunedì 15 Gennaio. Il Blue Monday è un termine coniato per descrivere il terzo lunedì di Gennaio, considerato dagli esperti come il giorno più deprimente dell’anno. Questa concezione si basa su una formula che tiene conto di vari fattori, tra cui il tempo trascorso dalle festività natalizie, il meteo stagionale, le spese pazze accumulate durante lo shopping natalizio, la motivazione e la necessità di adottare nuove abitudini o cambiamenti nella vita.

Migliorare la giornata con un tocco di... dolcezza!

Il sapore dolce è intrinsecamente legato a una risposta positiva del nostro cervello. Consumare alimenti zuccherati può attivare la produzione di endorfine, neurotrasmettitori noti per agire come analgesici naturali e induttori di sensazioni di piacere e benessere. Questi “ormoni della felicità” interagiscono con i recettori del cervello per alleviare lo stress e migliorare temporaneamente l’umore. Di conseguenza, il gusto dolce può fungere da conforto emotivo, offrendo un momento di piacere e distrazione dalle tensioni quotidiane. È però fondamentale mantenere un equilibrio nell’approccio al consumo di questo tipo di sostanze, poiché un eccesso può comportare effetti avversi sulla salute fisica e mentale. La moderazione è la chiave per godere dei benefici psicologici del sapore dolce senza compromettere il benessere complessivo.

Cosa rende i vini dolci?

La dolcezza in un vino è il risultato della presenza residua di zuccheri dopo il completamento della fermentazione. Durante il processo di fermentazione, il lievito converte gli zuccheri presenti nell’uva in alcol e anidride carbonica. Se il processo di fermentazione viene interrotto prima che tutti gli zuccheri siano trasformati in alcol, il vino risultante conserverà una maggiore quantità di zuccheri, conferendogli un gusto dolce.

Esistono diversi modi per ottenere vini dolci:

  • Fermentazione Arrestata: Nel caso della fermentazione arrestata, il produttore interrompe deliberatamente il processo prima che tutti gli zuccheri siano completamente convertiti. Ciò può essere fatto abbassando la temperatura, aggiungendo alcol o utilizzando metodi di filtrazione per rimuovere il lievito.
  • Aggiunta di Mosto o Süssreserve: Alcuni produttori di vino aggiungono mosto (il succo d’uva non fermentato) al vino già fermentato per aumentare la dolcezza. Questa pratica è comune, per esempio, in vini come il Sauternes.
  • Asciugatura dell’Uva: In alcuni casi, l’uva viene lasciata appassire o essiccare prima della fermentazione. Questo processo concentra gli zuccheri nel mosto, producendo vini più ricchi e dolci come l’Amarone.
  • Blocco della Fermentazione: L’aggiunta di alcol (come nel caso dei vini liquorosi) o l’uso di tecnologie moderne possono impedire la fermentazione completa, preservando così la dolcezza naturale del vino.
Vini dolci | Jean Baptiste Audy Château Peyruchet Cuvée Jean Baptiste

JEAN BAPTISTE AUDY CHÂTEAU PEYRUCHET CUVÉE JEAN BAPTISTE
60% pinot auxerrois, 25% pinot blanc, 15% pinot gris

Il Vigneto è situato nel pittoresco comune di Loupiac, di fronte alle prestigiose denominazioni Barsac e Sauternes. Il suolo, ricco di argilla-sabbiosa e argilla-graveleux, contribuisce alla formazione di uve di alta qualità. Con una media di 40 anni, le vigne testimoniano la tradizione e la maestria coltivativa_ la vendemmia manuale e tardiva, eseguita con cura, assicura uve mature al punto giusto, mentre la vinificazione avviene a una temperatura controllata di 18°C in cuves inox, con una macerazione prolungata che enfatizza le caratteristiche uniche del territorio. Con una produzione annuale limitata a 5.000 bottiglie, questo vino si distingue per la sua fragranza, freschezza e aromaticità, regalando al palato note fruttate e floreali: un’alternativa raffinata ai vini liquorosi.

DOMAINE BAUD VIN DE PAILLE
1/3 savagnin, 1/3 chardonnay, 1/3 poulsard

Secondo la tradizione, le uve utilizzate per la vinificazione vengono appassite per 4/5 mesi su graticci di paglia: il termine “Vin de Paille” si traduce letteralmente in “vino di paglia”, sottolineando l’importanza di questo processo unico. Durante questo periodo di appassimento, il succo delle uve si concentra notevolmente, producendo un liquido ricco e dalla resa limitata. La fermentazione, intrapresa con estrema lentezza, si interrompe in modo naturale quando il vino raggiunge circa i 14°. L’affinamento successivo avviene in piccole botti per almeno 3 anni, conferendo al vino un colore giallo oro antico. Al naso rivela la caratteristica nota ossidativa tipica dei vini di questa regione, arricchita da sfumature mielate, frutta candita, mallo di noce e fichi secchi. Il risultato è un vino dolce di rara e preziosa eleganza, un autentico capolavoro.

Vini dolci | Domaine Baud Vin de paille
Vini dolci | Ugo Bing Fattoria di Fiano Vin Santo del Chianti DOC

UGO BING FATTORIA DI FIANO VIN SANTO DEL CHIANTI DOC
Trebbiano, malvasia, san colombano

Originario da vigneti con una media di età di 20 anni, la sua vinificazione segue i principi della tradizione, mentre il processo di affinamento si estende per 13 anni in caratelli di rovere, seguiti da ulteriori 3 anni in barriques di Troncais. La produzione annuale è limitata a 380 bottiglie, assicurando una cura artigianale e una dedizione senza pari in ogni fase della creazione. Al naso, si svela una ricca complessità fruttata con suggestive note di albicocca, uva passa, frutta candita, fico passito, mandorle amare, noce e un sottile tocco di amaretto di Saronno, armonizzate splendidamente con delicate sfumature di vaniglia. In bocca, questo vino si presenta con un profilo intenso e concentrato, bilanciato da una vivace acidità, straordinaria morbidezza e una persistenza che sembra infinita. Un’autentica esperienza enologica che unisce maestria artigianale e dedizione per creare un nettare dal carattere quasi eterno.

Vini dolci: addolciamo questo Gennaio…

Il vino dolce, con la sua ricca storia e varietà di profumi e sapori, occupa un ruolo distintivo e prezioso nella cultura enogastronomica italiana e non solo. Le sue varietà, dalle sfumature leggere e fruttate a quelle più ricche e complesse, permettono di abbinarsi a una vasta gamma di situazioni: possiamo quindi affermare che i vini dolci sono quindi ambasciatori della gioia e della convivialità, ideali per migliorare questo bigio Gennaio!

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Vini per le feste & brindisi d’autore

Vini per le feste & brindisi d'autore
Vini per le feste: Dicembre è il mese dell’anno in cui la magia delle festività avvolge ogni angolo. Per rendere davvero uniche le celebrazioni natalizie e di Capodanno, niente supera l’eleganza effervescente dei vini festivi.
Scopriamo le caratteristiche dei vini bianchi frizzanti della nostra selezione e come scegliere il vino perfetto per le feste: ogni paragrafo è un invito a immergersi nell’arte e nel mood del Natale. Da vini maturati su terreni vulcanici a champagne provenienti dalle rinomate regioni francesi, ogni racconto culmina in una selezione unica di vini bianchi frizzanti. Sia che siate amanti della Garganega o appassionati di Champagne, in questo articolo troverete diverse chicche per un’autentica esperienza enologica durante le festività.

Le origini del Brindisi

Il gesto di sollevare un bicchiere e brindare all’arrivo del nuovo anno ha radici antiche, risalenti a tradizioni cariche di significato. L’usanza del brindisi di Capodanno ha le sue origini nell’antica Roma, dove si credeva che il suono dei bicchieri alzati e il tintinnio delle coppe potessero scacciare gli spiriti maligni e portare fortuna. Questa pratica si è evoluta nel corso dei secoli, diventando un rituale universale di gioia e auspicio per un futuro prospero.

Oltre a brindare alla fine dell’anno trascorso e all’inizio di uno nuovo, il gesto del brindisi rappresenta l’unità, la gratitudine e l’ottimismo. 

Ma perché i vini per le feste sono rinomatamente vini bianchi frizzanti?

La risposta risiede nel carattere effervescente e festoso di questi vini. Le bollicine che danzano nel bicchiere e la sensazione effervescente in bocca aggiungono un tocco di gioia e festa a ogni sorso, creando l’atmosfera ideale per celebrare momenti speciali. Spumanti, Champagne e non solo, con la loro versatilità e varietà, si adattano a una vasta gamma di palati, soddisfacendo sia chi ama il gusto secco e minerale che chi predilige una dolcezza più pronunciata. La loro capacità di accostarsi ad una grandissima varietà di piatti, dai frutti di mare agli antipasti leggeri, li rende vini adatti a ogni fase del pasto durante le festività.

Inoltre, i vini bianchi frizzanti sono spesso associati a uno stile di vita elegante e celebrativo. Aprire una bottiglia di questo genere diventa un gesto simbolico di festa e condivisione, contribuendo a creare ricordi indimenticabili durante le riunioni di famiglia, le cene con gli amici e le festività in generale.

Vini per le feste | CORTENERA CUVÉE GINEVRA METODO CLASSICO 100% garganega

DOMAINE SCHOFFIT CREMANT D’ALSACE
60% pinot auxerrois, 25% pinot blanc, 15% pinot gris

Un crémant unico, frutto dell’arte di un produttore che privilegia la maturità delle uve rispetto all’acidità. Questa scelta audace si traduce in un vino fermo con elevato residuo zuccherino, essenziale per una fermentazione in bottiglia impeccabile. Dal colore oro brillante, sprigiona aromi di frutta matura e fiori bianchi. L’eleganza e la freschezza sono sottolineate da una perfetta acidità, riflessa in una maturazione fenolica impeccabile.

CHARPENTIER TRADITION BRUT
80% pinot meunier, 15% chardonnay, 5% pinot noir

Una cuvée distintiva che incarna l’anima dell’azienda, ottenuta con il 15% di vin de réserve. I profumi freschi di agrumi canditi e il tocco di pane tostato danzano delicatamente nel bicchiere. Questo vino cremoso si rivela al palato con un sorso avvolgente e morbido, guidato da una vena sapida e fresca. La maturazione su fecce per 36 mesi dona complessità, mentre il dosaggio di 8 gr/lt aggiunge la giusta dolcezza.

Vini per le feste | CHARPENTIER TRADITION BRUT 80% pinot meunier, 15% chardonnay, 5% pinot noir
Vini per le feste | CORTENERA CUVÉE GINEVRA METODO CLASSICO 100% garganega

CORTENERA CUVÉE GINEVRA METODO CLASSICO
100% garganega

Vino unico, prodotto da vigne con più di 30 anni, cresciute su terreni collinari di tufi basaltici terrosi di origine vulcanica. Con una spiccata sfumatura di giallo, questa pregiata creazione offre una spuma soffice e abbondante, con un perlage estremamente fine, sottile e persistente. Il profumo complesso svela note variegate di frutta esotica, miele e castagne. Il sapore evoluto è arricchito da note speziate e terziarie. Svolge dai 48 ai 60 mesi sui lieviti ed ha un dosaggio di 2gr/lt.

Vini per le feste: come scegliere?

La scelta dei giusti vini per le feste è un viaggio sensoriale che può trasformare la tua esperienza culinaria: quando si cerca il perfetto vino frizzante, considerare varietà di uve meno conosciute – ma sempre molto apprezzate – come la Garganega può portare a scoperte sorprendenti ed inaspettate. La Garganega, con le sue radici nel nord Italia, regala vini freschi e aromatici, perfetti per chi cerca un’opzione leggermente più complessa rispetto agli spumanti tradizionali e vuole provare qualcosa di diverso dal classico Prosecco pur restando “in Veneto”. 

Se si desidera abbracciare il massimo lusso, non c’è nulla che possa competere con lo champagne. Proveniente dalla regalità delle regioni vinicole francesi, lo champagne incarna l’eleganza in ogni bollicina. La sua complessità aromatica, unita a una finitura persistente, lo rende il compagno ideale per festeggiare le occasioni speciali ed in particolar modo il periodo Natalizio. In sostanza, la scelta del vino perfetto dipende moltissimo dai gusti personali e dall’atmosfera desiderata: esplorare tutte le opzioni presenti nel nostro catalogo per lasciarti sorprendere e… festeggiare! 

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Il Miglior Olio Extravergine di Oliva al mondo… è Viola!

Il Miglior Olio Extravergine di Oliva al mondo... è Viola!

Il Miglior Olio Extravergine di Oliva è Viola? In Bereepassione non ci occupiamo solo di Vini pregiati: quella che vi presentiamo in questo articolo è la storia del Miglior Olio Extravergine di Oliva al Mondo e del suo produttore, Marco Viola. Curiosi? Non vi resta che continuare la lettura…

La storia dell’olivo e del suo prezioso prodotto, l’olio d’oliva, è intrisa di cultura, tradizione e passione. Risalendo a millenni fa, questa storia affonda le radici nelle antiche civiltà del Medio Oriente, e nel corso dei secoli si è diffusa lungo le coste del Mediterraneo, dell’Africa e del Sud Europa. Oggi, grazie al contributo di appassionati come Marco Viola, il futuro dell’olio d’oliva italiano è più radioso che mai.

Un Viaggio Nel Passato

Fin dal 5000 a.C., la coltivazione delle olive era pratica comune nelle regioni del Medio Oriente. Questa si diffuse rapidamente lungo le coste del Mediterraneo, dell’Africa e del Sud Europa. La conoscenza e l’apprezzamento di questo oro verde si devono ai Fenici, famosi per i loro intensi commerci via mare. Grazie a loro, l’olio d’oliva divenne noto in tutto il Mediterraneo e particolarmente in Grecia, dove era utilizzato non solo come alimento, ma anche come medicinale, cosmetico e come protezione per atleti e guerrieri.

I Romani, in seguito, promossero la coltivazione dell’olivo nelle regioni da loro conquistate, contribuendo alla sua diffusione in tutta l’area mediterranea, mentre nel Medioevo nacque l’intuizione di recuperare i terreni migliori per la produzione di oli d’oliva, riconoscendo il suo valore come merce preziosa. Questo contribuì significativamente al successo dell’olio d’oliva.

L'Epoca d'Oro in Italia

Nel 1400, l’Italia si affermò come il principale produttore di olio d’oliva nel mondo. La sua produzione e il suo consumo si espansero notevolmente, e l’olio d’oliva divenne un pilastro dell’alimentazione mediterranea. Proprio la dieta mediterranea, rinomata per i suoi benefici per la salute, ha ulteriormente contribuito al successo dell’olio d’oliva, rendendolo uno dei prodotti alimentari italiani più amati e esportati in tutto il mondo.

Marco Viola: Una Storia di Passione e Dedizione per l'olio extravergine di oliva

Per Marco Viola, l’olivo rappresenta l’albero genealogico della sua famiglia. Le radici di questa storia affondano nell’Ottocento, quando Biagio e Lucia trasmisero la loro passione per l’olivicoltura al figlio Ferdinando. Successivamente, Diamante, figlio di Ferdinando, aggiunse lo spirito imprenditoriale alla famiglia, estendendo le terre coltivate a 30 ettari e aprendo il primo frantoio Viola nel castello di Sant’Eraclio.

Biagio Viola, figlio di Diamante e padre di Marco, divenne il custode delle emozioni familiari legate alla terra e all’oliva: un frutto straordinario che richiede rispetto e pazienza e con la quale la famiglia Viola ha vissuto in simbiosi per oltre 150 anni. Oggi in Marco Viola è presente una profonda connessione con l’olivo e dedica una scrupolosa cura a tutte le fasi della produzione, dall’oliva raccolta alla tavola dei consumatori.

Il Miglior Olio Extravergine di Oliva al mondo... è Viola!

Il Passo delle Capre
il miglior olio extravergine di oliva al mondo

“Il Passo delle Capre” è l’olio extravergine d’oliva che incarna una nuova visione. Quest’olio, grazie alla sapiente cura tramandata nella famiglia Viola, si distingue per la sua limpidezza, fluidità e colore verde con riflessi dorati. Il suo profumo è elegante, con sentori di cuore di carciofo, erbe di campo e lattuga, arricchiti da note complesse di menta, salvia e mandorla bianca. Al palato, emergono i sapori del carciofo, della cannella e della mandorla bianca, con un retrogusto piccante di pepe nero. L’amaro è presente ma ben integrato nella struttura complessiva. 

È con grande orgoglio che possiamo vantare che nel 2023 Viola Bio "Il Passo delle Capre" si è classificato al primo posto alla XXVIII edizione di BIOL, il prestigioso riconoscimento per il miglior olio extravergine organico al mondo. Un onore che sottolinea la qualità e l'impegno costante di Marco Viola e della sua famiglia nel produrre un olio d'oliva eccezionale.

La storia millenaria dell’olio d’oliva si intreccia con le vite appassionate dei produttori come Marco Viola, il cui impegno e dedizione assicurano un futuro brillante per questo straordinario prodotto italiano. Grazie a persone come lui, l’olio d’oliva continuerà a essere un ambasciatore della cultura e della tradizione italiane nel mondo. 

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