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Caserosa: la grandezza dei piccoli

Gaetano Bove ha trascorso tutta la sua vita nelle vigne ad Amalfi.

Ricorda ancora oggi la gioia di quando, da bambino, ha iniziato a pigiare le uve a piedi scalzi, il sapore del mosto appena pressato, il rumore della fermentazione ed il tintinnio delle zeppe del torchio. Altro ricordo indelebile era la pulizia dei tartrati a mano dalle botti: lavoro che veniva affidato ai ragazzini perché erano gli unici a poter entrare per le porte delle grandi botti.

La valle di Tramonti, grazie alle ceneri e pomici vesuviane, è diventato lo scrigno che custodisce le vigne prefilossera più vecchie del mondo, un museo vivente, una Pompei delle vigne.

Qui la parola BIODIVERSITA’ ha un senso compiuto. I vignaioli, custodi per secoli delle vecchie vigne, hanno lasciato un patrimonio di varietà autoctone unico come Pepella, Ginestra, Biancazita, Biancatenera, Tintore, Piedirosso, Olivella e Sciascinoso.

In cantina non vengono usati lieviti selezionati, non si effettua alcun controllo delle temperature di fermentazione, non si fanno chiarificazioni, nessuna filtrazione.